Home / Comunicati / Roma, corto circuito tra Soprintendenza e Comune sulle nuove norme del PRG

Roma, corto circuito tra Soprintendenza e Comune sulle nuove norme del PRG

È scontro aperto tra la Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e il Comune, a seguito della delibera 169, con cui si intende modificare le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale (PRG).

La Soprintendenza, con un documento di tredici pagine firmato dalla soprintendente Daniela Porro, boccia duramente il provvedimento, evidenziando gravi criticità sia di merito che di metodo.

Secondo la Soprintendenza, le modifiche sono espresse in modo astratto, generando ambiguità applicative e risultando contrarie al principio di trasparenza. Viene inoltre contestata l’esclusione dell’ente dal processo decisionale, in contrasto con la normativa vigente e con il ruolo che essa ricopre nella tutela monumentale, paesaggistica e archeologica.

Le nuove norme, avverte la Soprintendenza, affidano lo sviluppo urbano all’iniziativa dei singoli, tramite interventi edilizi puntuali, senza una visione coordinata e pianificata. Un approccio che potrebbe alterare irreversibilmente la struttura della città storica, soprattutto in aree dove gli edifici insistono su preesistenze archeologiche.

Tra i principali rischi evidenziati:

  • Accorpamenti e frazionamenti di unità edilizie che minacciano la stratificazione storica della città.
  • Deregolamentazione e omogeneizzazione dei contesti storici, con possibili interventi invasivi.
  • Riduzione della tutela sull’edilizia storica e di pregio.
  • Possibile perdita della vocazione residenziale a favore di attività turistico-ricettive, incentivata anche dall’eliminazione del limite massimo di 60 posti letto per gli hotel.

La delibera introduce novità rilevanti, come la suddivisione delle destinazioni d’uso in cinque macro-categorie funzionali:

  1. Residenziale (inclusi B&B e case vacanza)
  2. Turistico-ricettiva
  3. Produttivo e direzionale
  4. Commerciale
  5. Rurale

Le richieste della Soprintendenza sono chiare:

  • Istituire un tavolo tecnico per la revisione della normativa
  • Modificare il protocollo d’intesa del 2009, rendendo il parere della Soprintendenza vincolante, e non solo consultivo, per tutte le trasformazioni nel perimetro della Città Storica dichiarata Patrimonio dell’Umanità
  • Estendere questo parere anche ai cambi di destinazione d’uso e agli accorpamenti edilizi

Tag: