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GIUBILEO 2025

ROMA “Caput Mundi”
Giubileo 2025: Migliaia di pellegrini a rischio?

27/09/2024

Quando si parla di Giubileo a un toscano, la mente vola e i ricordi degli studi di storia riaffiorano. Il pensiero va a Dante Alighieri, che, secondo le cronache dell’epoca, fu presente a Roma durante il primo Giubileo della storia indetto da Bonifacio VIII nel 1300 (22 febbraio 1300)

Papa Bonifacio VIII

Bolla papale di Papa Bonifacio VIII -” Antiquorum habet fida relatio ” la prima idulgenza plenaria

. Si presume che Dante fosse a Roma per il Giubileo; documenti certi non ce nen sono, ma un passo della Divina Commedia, che parla della Pasqua dell’Anno Santo nel canto XVIII dell’Inferno, ci consente di ritenere attendibile la sua presenza. Dante descrive il procedere dei peccatori della prima bolgia dell’inferno, paragonandoli ai pellegrini che, sul ponte Sant’Angelo durante il Giubileo, si incrociavano: alcuni diretti a San Pietro, altri di ritorno verso Monte Giordano.

Dante e la sua “Divina Commedia ”

Comunque, è certo che questo primo Giubileo della storia fu un vero successo per l’epoca. Altre cronache riportano che Roma contava circa 30.000 abitanti, mentre i pellegrini superarono il numero di 200.000. I romani cercarono in qualche modo di accoglierli, offrendo loro cibo e alloggio. In sintesi, i primi bed and breakfast nacquero a Roma proprio in quel periodo.

Ma ora, eccoci alle soglie del Giubileo del 2025, e la situazione è radicalmente mutata. Politiche scellerate sembrano remare contro questo grande evento religioso. Il virus dell’overtourism (O) sta dilagando da città a città, con il ceppo che ha avuto origine a Barcellona e ora sta mietendo vittime nelle nostre città d’arte, arrivando anche a Roma, “Capitale della Cristianità”, proprio alle soglie del Giubileo del 2025. La famosa Porta Santa aprirà il 24 dicembre prossimo, giorno di Natale, e chiuderà il 6 gennaio 2026.

Ma attenzione: la grande campagna mediatica messa in atto da mesi dalle varie amministrazioni italiane, a partire da Firenze e ora anche a Roma, potrebbe mettere a rischio questo evento. I blocchi delle attività ricettive e le politiche repressive nei confronti dell’ospitalità rischiano di compromettere un evento che, oltre ai caratteri religiosi, potrebbe portare notevoli vantaggi economici a un comparto importante per la nostra economia e a tutto l’indotto. I romani, come nel 1300, potrebbero non essere in grado di offrire ai pellegrini l’ospitalità di allora. Purtroppo, Dante non c’è più, ma se fosse qui a scrivere ancora qualche endecasillabo del suo poema, sicuramente troverebbe un posticino nell’inferno per tutti gli amministratori e i detrattori del comparto che remano contro il turismo , uno dei caposaldi della nostra economia !

Cesare Gherardi